1 settembre 2023
Andare oltre le differenze e scrivere un documento condiviso per fronteggiare la crisi climatica. Questo è l'obiettivo finale degli Stati generali dell'azione per il clima, che inizieranno in Val d'Ossola al Campo Base Festival dal primo al 3 settembre e proseguiranno fino ad aprile dell’anno prossimo. A organizzarli è il collettivo di attivisti "Ci sarà un bel clima".
"Ci saranno 70 persone che provengono da 30 realtà diverse. Questi tre giorni servono per iniziare un processo di condivisione che durerà mesi” racconta a lavialibera il percorso di questi anni è la portavoce del progetto, Clara Pogliani. Un’occasione per fare fronte comune e, intanto, riuscire a raccogliere più adesioni possibili.
La creazione di una piattaforma di incontro e dialogo tra tutte le realtà che si occupano di temi ambientali è lo scopo degli Stati generali dell’azione per il clima. Un intento ambizioso, ma necessario in un momento in cui, dalle grandi promesse del Green Deal europeo, la transizione verde rmostra evidenti segni di rallentamento, mentre si punta sempre di più il dito sugli ecoattivisti.
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L’idea ha cominciato a prendere forma durante l’estate del 2022, al Climate social camp di Torino. Da quel momento è iniziata l’organizzazione per raccogliere le esperienze di più realtà possibili. Pogliani sottolinea che “gli obiettivi sono tre: delineare le linee guida di coloro che agiscono nella galassia dell’attivisto ambientale, dare vita a una rete a una rete italiana per l’azione climatica e creare un documento condiviso che diventi proposta politica. Un modo per prendere spazio all’interno del dibattito pubblico”.
Il primo incontro, dal 1 al 3 settembre al Campo Base festival, vedrà al tavolo di lavoro movimenti e collettivi come Fridays for future, Extinction rebellion (Xr), ActionAid, Ecologia politica network, Fantapolitica, Gkn, Riabilitare l’Italia, Italian climate network. Saranno presenti anche reti locali e di scienziati e ricercatori. Il metodo adottato è quello ispirato alle Assemblee dei cittadini promosse da Xr, che mirano “a rendere democratica e condivisa” la risposta alla crisi climatica. “Non vogliamo correre il rischio – spiega Pogliani – di perderci in discussioni sulle singole metodologie o urgenze. La priorità, ora, è convergere per essere più forti nella comunicazione all’esterno”.
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Proprio per riuscire a essere chiari, dalle discussioni verranno poi presentati sei grandi temi su cui lavorare insieme. “Per riuscire a dare dei consigli che siano utili alla cittadinanza e realizzabili dalla politica, un comitato scientifico seguirà il processo decisionale e i contenuti”. In questo modo, le proposte non saranno solo il frutto di un’intenzione comune, ma anche scientificamente corretti e, quindi, meno attaccabili. Queste figure verrano scelte e chiamate in base agli stimoli di questo primo incontro.
“Serve lavorare sui linguaggi– prosegue Pogliani – perché bisogna uscire dalla bolla, essere comprensibili, rispettare le differenze tra i gruppi, ma con la consapevolezza che si è forti solo facendo rete”. Per concretizzare al meglio questi intenti, i workshop saranno facilitati, in modo da concedere a tutti la stessa possibilità di interazione e rimanendo concentrati sui punti delle riunioni.
La messa a punto di una strategia di questo tipo ha fatto sì che il collettivo Ci sarà un bel clima potesse portare a tanti i messaggi contenuti all’interno del proprio manifesto, rivolto “a tutte le persone, per costruire insieme un percorso comune di trasformazione e benessere”: cittadini, scienziati, giornalisti, imprenditori e politici sono chiamati a contribuire a questo sforzo.
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Gli Stati generale dell’azione per il clima, conclude Pogliani, sono il primo passo verso questo obiettivo ambizioso, “il contenitore da riempire, uno spazio da rendere vivo. Noi abbiamo pensato e costruito le pareti. Ciò che si deciderà all’interno verrà condiviso di comune accordo tra tutti gli aderenti. È una sfida che vinceremo solo insieme”.
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