1 maggio 2024
Se nell’ultimo secolo, a livello medio globale, la temperatura alla superficie del pianeta si è innalzata di circa 1,2 °C, l’Italia ha registrato un aumento doppio, e lo stesso vale per l’Europa, dove l’incremento è piuttosto simile a quello nostrano. Che le terre emerse si riscaldino più della media globale è abbastanza normale, in quanto la superficie terrestre è composta per due terzi di mari e oceani che, come diciamo noi fisici, hanno una capacità termica maggiore dei suoli e dunque, a parità di energia incamerata, si riscaldano meno. Al passare del tempo, quindi, la loro temperatura aumenta più lentamente.
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Tuttavia, ciò non è sufficiente a spiegare il forte incremento di temperatura in Italia ed Europa. Per l’Italia, in particolare, la situazione è chiara: il riscaldamento globale di origine antropica ha determinato l’espansione della cella equatoriale della circolazione atmosferica generale verso nord e sempre più spesso il nostro Paese è investito da anticicloni africani e dalle ondate di calore. Questi anticicloni si espandono al resto dell’Europa centro-settentrionale solo in alcuni casi: come si spiega allora un incremento di temperatura così marcato nel Vecchio continente?
Studi recenti hanno mostrato che il ruolo dell’inquinamento dell’aria nei bassi strati, in particolare quello dovuto alle polveri di solfati, è sottostimato. Tali polveri hanno un potere raffreddante, in quanto riflettono parte della luce solare e non fanno arrivare interamente al suolo la sua energia: la terra si scalda meno e si raffredda anche la temperatura dell’aria in superficie. I solfati derivano da combustioni fossili molto “sporche”, contenenti alte quantità di zolfo, che negli ultimi decenni in Europa si sono ridotte grazie a leggi pensate per tutelare la salute umana. Ciò ha però favorito l’ingresso di una quantità maggiore di energia solare, che a sua volta ha prodotto un riscaldamento maggiore rispetto ai decenni precedenti.
"I solfati derivano da combustioni fossili 'sporche', contenenti alte quantità di zolfo, che negli ultimi decenni in Europa si sono ridotte grazie a leggi pensate per tutelare la salute"
Credo sia necessaria una riflessione. Si dice che all’uomo piacciano soprattutto le soluzioni “additive”, cioè che aggiungono anziché sottrarre (lo si è scoperto in tanti studi sociologici e psicologici). Si sarebbe dunque portati a parlare di crescita e non di decrescita, di aumento e non di diminuzione, almeno fin tanto che l’aumento non ci danneggi (vedi le polveri di solfati). Addirittura, c’è chi vorrebbe sparare polveri raffreddanti di questo tipo in atmosfera per fermare l’innalzamento della temperatura indotta da un altro aumento, quello dei gas serra.
Una strategia deleteria perché stravolgerebbe il ciclo dell’acqua, con interi sub-continenti che potrebbero divenire dei deserti e centinaia di milioni di persone che sarebbero costrette a migrare. L’unica soluzione ai problemi del cambiamento climatico rimane quella di ridurre le emissioni climalteranti, per una volta sottraendo e non addizionando.
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