Aggiornato il giorno 12 giugno 2024
Aggiornamento: “Questo decreto è l’ennesima occasione persa, perché in nessuna sua parte si affronta il tema della trasparenza integrale" è il commento delle venti associazioni nazionali e territoriali promotrici di Open Olympics 2026 al decreto legge 85 dal titolo “Disposizioni urgenti per la ricostruzione post-calamità, per interventi di protezione civile e per lo svolgimento di grandi eventi internazionali” approvato il 10 giugno, che affronta (tra gli altri) il tema delle Olimpiadi e Paralimpiadi. Il suo articolo 11 chiarisce come “le attività svolte dalla Fondazione “Milano Cortina 2026” non siano disciplinate da norme di diritto pubblico e che la Fondazione non riveste la qualifica di organismo di diritto pubblico”.
“Inutile ricordare - dicono i promotori - come la Fondazione viva grazie a 600 milioni versati da enti pubblici: Stato, regioni, province autonome.
Un totale di 5,72 miliardi di euro, di cui 1,6 miliardi per la realizzazione dei Giochi e altri 4,12 miliardi per le opere connesse. È la spesa per la realizzazione dei XXV Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano-Cortina 2026 che 20 associazioni sono riuscite a mappare e raccogliere nel report presentato oggi a Pieve di Cadore (BL), in occasione del lancio della campagna di monitoraggio civico “Open Olympics 2026. Vogliamo i Giochi invernali Milano Cortina trasparenti, legali e rendicontabili”.
Durante la presentazione la rete di associazioni promotrici, composta da realtà nazionali e territoriali come Libera, Wwf Italia, Italia Nostra, Legambiente, Cai centrale, Mountain Wilderness Italia e Cipra Italia, ha spiegato: “I numeri non hanno la pretesa di essere un resoconto puntuale e completo, visto che non esiste un elenco unico istituzionale. Ed è per questo che chiediamo trasparenza”. Non solo: "Non spetta a noi, società civile, il compito di fornire un elenco delle opere e del loro costo", anche perché "molte opere verranno subappaltate, rendendo ancora più difficile il lavoro di reperimento dati". Obiettivo condiviso è dunque lanciare un allarme "stiamo parlando di una mole enorme di risorse e di progettazioni, in grado di cambiare il volto dei territori per come lo conosciamo oggi". Luigi Ciotti, presidente di Libera, presente alla giornata, rivolgendosi ai rappresentanti delle comunità locali e territoriali ha commentato: “Sono loro i veri protagonisti di questa richiesta, perché questa è casa loro. Ma i Giochi sono di tutti e chiunque ha il diritto di sapere che cosa sta accadendo”.
Cortina 2026, Olimpiadi insostenibili
Le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 si svolgeranno tra Veneto, Lombardia e le Province autonome di Trento e Bolzano. Per quanto è stato possibile sapere attraverso il lavoro territoriale e la raccolta di informazioni fin qui svolta, su questi territori sono previste sia la realizzazione di opere necessarie per lo svolgimento dei Giochi, sia interventi infrastrutturali connessi alla kermesse sportiva. Dei 4,120 miliardi di fondi per le opere connesse, il 68 per cento è destinato alla realizzazione di 45 opere stradali, per un costo di 2,816 miliardi totali.
In Lombardia verranno effettuati il 52 per cento degli interventi, che assorbono il 47 per cento dei costi, mentre in Veneto le opere previste sono 13 (il 16 per cento del totale), ma con un onere complessivo importante, corrispondente al 33 per cento del totale. Infine, si legge nel report, “le opere che si terranno sul territorio della sola Provincia autonoma di Bolzano sono numericamente superiori a quella dell'intero Veneto (14 complessive quelle realizzate in Alto Adige), aprendo una questione relativa all'impatto ambientale delle stesse, anche considerando che la superficie altoatesina (7.398 km quadrati) è meno della metà di quella veneta (18.345 km quadrati)”.
Secondo quanto emerso dai dati raccolti fino a ora, per la sola realizzazione dei giochi, le risorse al momento destinate alla Fondazione Milano Cortina 2026 (realizzatore unico), sono 1,6 miliardi, con un aumento del 18,5 per cento rispetto al primo stanziamento di 1 miliardi e 350 milioni di euro. Di queste risorse, quasi il 70 per cento sono destinate alla realizzazione di opere stradali.
Le finte promesse green delle Olimpiadi di Cortina
Le informazioni reperite potrbbero però offrire una fotografia al ribasso. “Se è vero che abbiamo appena riportato dati e costi per 79 opere, non siamo affatto certi/e di esser riusciti/e a mappare tutte le opere”, dichiarano i promotori dell'iniziativa di monitoraggio civico. "Vogliamo avere la certezza di un utilizzo responsabile delle risorse, al fine di valutarne adeguatamente l'impatto sulle nostre vite e sull'ambiente – continuano –, scoraggiando qualunqeu volontà di infiltrazione criminale, di stampo mafioso e corruttivo, e garantendo che vengano evitate spese inutili".
Al momento nessuno è in grado di dire con certezza, infatti, quante siano le infrastrutture connesse ai giochi olimpici invernali, visto che non esiste un unico database dove reperire questi dati. Non si conosce il numero effettivo delle opere, né il loro costo complessivo. Difficile reperire i nomi dei responsabili di un’opera e come i commissariamenti possono influenzare i meccanismi di attribuzione dei lavori. Infine, è impossibile valutare l’impatto delle infrastrutture visto che cittadini e cittadine non sono a conoscenza delle motivazioni per le quali le opere sono commissionate. I siti e portali per reperire i dati sono diversi, e questo rende più difficile seguire lo stato dei lavori e le società che partecipano. Infine, concludono le associazioni, “di troppe opere non sappiamo quando queste saranno pronte, e in futuro che cosa potrà succedere alle stesse”.
Giochi invernali, a perdere è la montagna
“Solo la trasparenza integrale, che abilita a un effettivo rispetto del diritto di sapere, garantirà che le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 siano una vera festa dello sport e dei suoi valori, che sentiamo nostri e desideriamo vedere concretizzati” dicono i promotori del monitoraggio civico. Chiedono al Consiglio esecutivo del Comitato olimpico Internazionale, alla fondazione Milano Cortina 2026, alla Società infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A., ad Anas S.p.A. e al ministero per lo sport e i giovani del governo italiano, la creazione di un Portale unico della trasparenza dei Giochi, per una reale rendicontazione degli interventi, che garantirebbe il diritto di sapere” di cittadini e cittadine.
Ecco perché, oltre all'appello, a chiusura dell'evento di Pieve i promotori rilanciano una nuova campagna di monitoraggio civico. “Il nostro fine ultimo – si legge a conclusione del report – lo abbiamo già più volte detto, non è un atto di accusa: ci sta a cuore la salvaguardia del bene comune, siano le risorse naturali o quelle economiche. L'obiettivo aggiunto del monitoraggio è quello dell'informazione”.
"Il Piano delle opere olimpiche, sia per quanto riguarda gli interventi, sia dal punto di vista degli investimenti, è stato definito e approvato da due distinti Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. In particolare, il DPCM del settembre 2023 riporta l'elenco completo di tutte le opere (111 interventi complessivi, per un volume economico che ammonta a euro3.604.551.584,00), oltre ai dati completi su costi, fonti finanziarie e copertura finanziaria di ciascuna opera. Tutte queste informazioni, ormai da due anni, sono a disposizione di tutti e pubblicati online sul sito del Governo e sul portale web SIMICO.Affermare o lasciare intendere che sulla realizzazione delle opere olimpiche non ci sia trasparenza è assolutamente falso, oltreché diffamatorio". Così in una nota la Società Infrastrutture Milano Cortina 2026 (SIMICO) divulgata dalle agenzie il 15 maggio 2024, in merito al tema della trasparenza delle opere connesse alle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina. "Società Infrastrutture Milano Cortina 2026, come già in questi anni, resta a disposizione per fornire informazioni e chiarimenti, in linea con la normativa sulla trasparenza'', conclude il comunicato
Il comunicato di Simico S.p.A. conferma due volte, piuttosto che smentire, le ragioni della nostra campagna e stupisce che si faccia riferimento, addirittura, a intenti diffamatori da parte di chi l'ha legittimamente promossa.
La prima conferma riguarda il fatto che Simico S.p.A. riporti esplicitamente come le informazioni sui Giochi invernali siano presenti su fonti di dati differenti (Governo, Simico S.p.A, altre fonti). Quello che chiede espressamente la campagna Open Olympics 2026 è la realizzazione di un “Portale unico della trasparenza dei Giochi invernali Milano Cortina 2026”, disponibile sulla piattaforma della Fondazione e/o della Simico S.p.A. e di Anas S.p.A., che ci metta in grado sia di comprendere, opera per opera, lotto per lotto, i passaggi e l’iter delle stesse e le spese relative all’organizzazione e promozione dei Giochi.Chiediamo che tale portale sia alimentato da dati disaggregati, resi disponibili in formato aperto, completi e continuamente aggiornati, da parte di tutte le stazioni appaltanti coinvolte, quindi essere multi-fonte. Al momento, non ci risulta l’esistenza di un portale di questo tipo, per come coerente alle nostre richieste, e siamo certi che Simico s’impegnerà, con gli altri soggetti, a garantirlo.
La seconda conferma sta nel fatto che i dati riportati da Simico differiscono da quelli da noi finora mappati. Ciò evidenzia come sia al momento complesso, anche per venti associazioni territoriali e nazionali, accedere con facilità alle informazioni. Pertanto, di fronte all’evento olimpico e paralimpico, non ci si può limitare nell'approcciare la disciplina della prevenzione della corruzione e della trasparenza con spirito meramente burocratico. La trasparenza, infatti, non può che essere integrale (quindi con dati relativi anche ai bandi sotto soglia, ad esempio, o riferiti a tutti i lotti di una singola opera) e accessibile a chiunque. Se così non fosse, la trasparenza si limiterebbe a un disbrigo burocratico che nulla ha a che vedere con il dar seguito al diritto di sapere. La tempestività con cui Simico ha risposto al nostro appello con questi dati contiamo sia utile anche a porre presto le basi di un lavoro congiunto che metta la rendicontabilità al centro.
In pieno spirito collaborativo, siamo pertanto disponibili a dialogare con Simico al fine di garantire che il portale richiesto dalla nostra campagna Open Olympics 2026 segua tanto la logica di chiarezza per la cittadinanza quanto le necessità di Infrastrutture Milano Cortina.
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