Roma, 10 maggio 2023. Davanti all'Università La Sapienza, la protesta di alcuni studenti con le tende contro il caro-affitti. Foto di A.Mottola/Ansa
Roma, 10 maggio 2023. Davanti all'Università La Sapienza, la protesta di alcuni studenti con le tende contro il caro-affitti. Foto di A.Mottola/Ansa

Residenze universitarie, i privati si fanno la lobby

A due gruppi societari la fetta più grossa dei fondi Pnrr per gli alloggi universitari. Nel 2024 hanno fondato un'associazione per fare pressioni e ottenere condizioni più vantaggiose

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

1 luglio 2024

Visti i tempi stretti imposti dal Pnrr, con quei 100mila posti letto per gli studenti universitari da realizzare entro il 30 giugno 2026, "la strada del partenariato pubblico-privato è imprescindibile" perché "lo Stato, da solo, non riuscirebbe a soddisfare la domanda". Lo diceva Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della ricerca (Mur), alla Camera dei deputati il 17 maggio 2023, nei giorni in cui molti studenti protestavano contro il caro-affitti con le tende davanti agli atenei. "Non è in alcun modo intenzione di questo ministero e di questo governo compromettere l’intervento pubblico, puntando esclusivamente sul settore privato", aggiungeva. E però una grossissima parte dei fondi del Pnrr per gli alloggi degli studenti universitari finirà nelle casse dei privati, con vincoli minimi per quanto riguarda il diritto allo studio e il futuro delle strutture. Il quadro emerge dall’elaborazione dei dati del ministero dell’Università e della ricerca analizzati da lavialibera

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Due gruppi in testa

Primo avviso pubblico: 4.518 posti letto individuati per una spesa prevista di 151,6 milioni di euro. Il 60 per cento dei posti viene dai privati, a cui va quindi il 60 per cento dei fondi. Secondo avviso pubblico: 4.661 posti individuati per 135,6 milioni di euro, i privati forniscono oltre il 90 per cento dei posti letto e si prendono la relativa parte di fondi pubblici. In totale, in questa fase, legato al target M4C1-28, a ricavare di più sono due realtà che rendono disponibili quasi due terzi dei posti, percependo altrettanto dei fondi. La prima è legata alla Fondazione Centro europeo università e ricerca (Ceur, vicina al movimento cattolico Comunione e liberazione e al suo braccio economico, la Compagnia delle opere) e alle altre società a essa collegate, la Fondazione Camplus e Camplus International srl: dei 9.179 posti letto individuati in questa prima fase, loro ne forniscono 3.160 (ben il 34,4 per cento), percependo circa 108 milioni, il 38 per cento del totale. La seconda realtà è Campus X, società controllata da The Student World (poi assorbita) e collegata alla Fondazione eXperience (con una struttura a Chieti) e proprietaria della ReStudent (uno studentato a Mestre). In totale, queste società hanno messo a disposizione 3.070 alloggi e ottenuto quasi 79,4 milioni di euro (il 27,6 per cento del totale).

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Un affare "del tutto positivo"

La Camplus international è una società fondata nel 2015 e partecipata dalla Fondazione Ceur, fondata da Maurizio Carvelli, "pioniere della residenzialità universitaria in Italia". La società opera nel settore immobiliare con la costruzione, l’acquisto e la gestione di collegi, residenze e strutture ricettive da affittare per periodi brevi. Dal suo bilancio si apprende che ha chiuso l’esercizio 2022 con una perdita di circa 41mila euro a causa di "eventi esogeni e congiunturali, non strutturali", ma il trend è "del tutto positivo" perché i costi di produzione incidono meno, mentre il fatturato è aumentato. Inoltre, si legge, "nell’ottobre 2022 la società ha presentato alcuni progetti legati ai bandi Pnrr di cui decreti ministeriali Mur n. 1046/2022 e n.1089/2022 relativi alla richiesta di cofinanziamento per 5 “residenze universitarie” in proprietà e 1 “residenza universitaria” in locazione", interventi ammessi e cofinanziati dal ministero. Sempre nel rendiconto sull’anno 2022 si legge che "nei primi mesi del 2023 la Camplus International ha acquistato 5 immobili nelle città di Ferrara, l’Aquila, Verona e Milano incrementando il proprio patrimonio immobiliare in maniera rilevante e il veloce sviluppo nei primi mesi dell’anno farà aumentare in prospettiva anche il fatturato. Inoltre la società continua nella ricerca di nuove opportunità immobiliari così da poter aumentare l’offerta dei propri servizi".

Gli affari sembrano andare bene anche per Campus X, che da sola gestisce cinque residenze universitarie e ne ha una sesta in gestione alla Fondazione eXperience. Il bilancio 2022 si è chiuso con una perdita di quasi 40mila euro, ma "la gestione delle strutture in portafoglio ha evidenziato un’ottima ripresa nei primi mesi del 2023, con livelli di piena occupazione delle camere". Nel dicembre 2022, inoltre, ha creato una società controllata, ReStudent "che ha proceduto nel febbraio 2023 all’acquisto di una struttura ricettiva complementare situata a Venezia-Mestre e che già nel mese di marzo 2023 ha avviato la gestione di 568 posti letto (284 camere) destinati a studenti". Per questo investimento, si legge ancora nel rendiconto, sono state impiegate risorse che arrivano da un finanziamento della controllante, da un prestito bancario e… dal Pnrr: quasi 22,4 milioni di finanziamento stanziati alla ReStudent con il decreto ministeriale del 14 febbraio 2023. La sola Campus X, invece, dopo la partecipazione ai bandi del Mur nel 2022, "è risultata aggiudicataria di un potenziale co-finanziamento per complessivi 53,7 milioni di euro".

I privati si fanno la lobby

La rivista

2024 - numero 27

Fame chimica

Non solo fentanyl, in Europa cresce la dipendenza da farmaci e nuove droghe. Diversi tipi di oppiaceo, oltre l'eroina, sono documentati nel 74 per cento delle morti per overdose in Europa, spesso in combinazione con alcol e altre sostanze. In Italia, record di 15-19enni che nell'ultimo anno hanno fatto uso di psicofarmaci senza prescrizione medica: nel 2023 sono stati oltre 280mila.

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