Giulia Orefice e Giacomo Speziale
Giulia Orefice e Giacomo Speziale

Basso Lazio, terra assopita che fatica a cambiare

Resistere nel sud Pontino è complicato. I pochi luoghi di incontro e attivismo sono lo specchio di un territorio che fatica a trovare la propria identità

Natalie Sclippa

Natalie SclippaRedattrice lavialibera

Aggiornato il giorno 12 maggio 2023

Tra le campagne di Fondi c’è un posto che non conosce la frenesia del mercato, il rumore del viavai dei tir, le contrattazioni al ribasso. L’unico suono che accompagna incessante la vita al monastero San Magno è lo scorrere dell’acqua. Le persone vi giungono per le ragioni più diverse: chi in cerca di pace, chi di un letto, chi di un luogo in cui pregare. Un angolo di tranquillità, dove ha sede anche il presidio di Libera del sud Pontino, gestito da don Francesco Fiorillo.
 
Un baluardo in un territorio in cui si rischia di rimanere spaesati tra Roma e Napoli, in una terra di confine dove l’associazionismo e la voglia di fare spesso si scontrano con il silenzio e l’abitudine. Comunità come quella del monastero, gruppi e movimenti che si battono per i beni comuni, associazioni di volontariato e parrocchie, provano a creare comunità lì dove la società tende a sfilacciarsi.

La rivista

2023- numero 20

La festa continua

La strana situazione del basso Lazio, ammaestrato da decenni di clientele politiche e interessi della camorra. Dove si fa festa per non pensare, e chi alza il dito è tacciato di moralismo e isolato.

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