2007, Duisburg. Un cameraman filma di fronte al ristorante italiano Da Bruno, dove il 15 agosto 2007 la 'ndrangheta uccise 6 persone nell'ambito della faida di San Luca (Federico Gambarini/Ansa)
2007, Duisburg. Un cameraman filma di fronte al ristorante italiano Da Bruno, dove il 15 agosto 2007 la 'ndrangheta uccise 6 persone nell'ambito della faida di San Luca (Federico Gambarini/Ansa)

Germania, ora nessun passo indietro contro le mafie

Nonostante la strage di Duisburg, nel 2007, la Germania ancora fatica a riconoscere la massiccia presenza della 'ndrangheta nel suo territorio

Sandro Mattioli

Sandro MattioliGiornalista

12 settembre 2023

In Germania gli uomini della ’ndrina dei Nirta “Versu” di San Luca, per intenderci quelli della strage di Duisburg, sono ancora attivi. I 29 arresti e i quasi mille agenti impegnati in quattro länder dall’inchiesta Eureka hanno dimostrato che i protagonisti di quella sanguinosa faida non hanno mai lasciato il paese. Nonostante il clamore suscitato nel 2007, la Germania è rimasta per la ’ndrangheta uno dei posti preferiti per trafficare droga (anche insieme a un gruppo criminale tedesco con base a Wuppertal) e riciclare denaro.

Soldi sporchi nei ristoranti della Germania meridionale

"*aghi le tasse e così sei pulito davanti allo Stato e questi soldi li metti sul conto e puoi comprarti la macchina, la casa, quello che vuoi"Benjamino Galluzzo - Imprenditore calabrese in Germania

Le ultime investigazioni hanno scoperto affari realizzati grazie alla copertura di ristoranti e pizzerie a Monaco di Baviera e di una gelateria a Siegen. Un imprenditore di origini italiane – raccontano i media tedeschi – ha sfruttato un circolo per pescatori per ripulire i soldi sporchi, registrando introiti per ben 40 milioni di euro nell’arco di tre anni. Altri a Monaco hanno usato una catena di autolavaggi riconducibile a Michele Murdaca, condannato dai giudici tedeschi per la bancarotta fraudolenta del suo ristorante, Il Calabrone, da decenni nel mirino degli investigatori perché punto d’incontro di diversi clan.

Gli autolavaggi erano intestati a sua moglie e a un complice, Benjamino Galluzzo. Quest’ultimo, intercettato, spiegava come funziona il meccanismo per ripulire il denaro: "Abbiamo la cassaforte in Italia – diceva – e questi soldi li prendi dalla cassaforte e ogni giorno li metti in cassa". In questo modo "paghi le tasse e così sei pulito davanti allo Stato e questi soldi li metti sul conto e puoi comprarti la macchina, la casa, quello che vuoi". Secondo gli investigatori, Murdaca e i complici erano alla ricerca di nuove attività per estendere la loro rete di affari.

Lo stupore iniziale, poi la calma

Stando ai dati pubblicati dal governo federale, in Germania ci sono quasi 800 membri noti della ’ndrangheta

La reazione pubblica all’operazione Eureka ha seguito uno schema familiare. Tra gli altri, la ministra degli Interni tedesca Nancy Faeser ha twittato: "Dobbiamo smantellare in modo permanente le strutture criminali e privarle sistematicamente dei proventi illeciti". Poi, come al solito, è tornata la calma. Fatta eccezione del Nordreno-Westfalia, che ha mostrato l’intenzione di intensificare la lotta alla criminalità organizzata, lo Stato federale e i länder non hanno avviato alcuna iniziativa. Stando ai dati pubblicati dal governo federale dopo alcune interrogazioni parlamentari (a cui l’associazione mafianeindanke ha contributo), in Germania ci sono quasi 800 membri noti della ’ndrangheta e un alto numero di membri sommersi.

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