6 ottobre 2023
"Ai bambini servono esempi, adulti di riferimento che insegnino rispetto. La scuola ha un ruolo fondamentale per diminuire l'incidenza degli abusi sui minori", commenta Carla Garlatti, garante per l'infanzia e l'adolescenza durante la presentazione dell’ultimo report di Terre des hommes oggi a Roma. L’evento è stata occasione per pubblicare i nuovi dati sui reati ai danni di chi deve ancora raggiungere la maggiore età e sulla disparità di genere. A intervenire anche Oleksandra Romantsova, direttrice esecutiva del Centro per le libertà civili di Kiev, premio Nobel per la pace 2022, che a lavialibera ha commentato: “Pace significa non solo disarmare, ma costruire una società in cui tutti si possano sentire liberi”.
Pene esemplari per chi picchia i professori
Le vittime di genere femminile sono predominanti per quasi tutti i tipi di reato: ogni 10 violenze sessuali, 9 sono a danno di bambine e ragazze
I reati contro i bambini sono aumentati del 10 per cento tra il 2021 e il 2022, raggiungendo quota 6.857. Secondo i dati del dipartimento di pubblica sicurezza della polizia criminale sono in diminuzione le vittime di adescamento di minorenni e di pornografia minorile. Aumentano, però, altri tipi di delitti: l’abbandono, l’abuso di mezzi di correzione e disciplina e i maltrattamenti contro familiari e conviventi.
Le vittime di genere femminile sono predominanti per quasi tutti i tipi di reato: ogni 10 violenze sessuali, 9 sono a danno di bambine e ragazze. Nella maggior parte dei casi, gli autori sono spesso anche loro minori o giovani adulti.
“Le vicende come lo stupro di Palermo – sottolinea Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des hommes – appaiono come una cartina tornasole della cultura patriarcale, maschilista e prevaricatrice, che riduce il corpo della donna a un ‘pezzo di carne’, in violenze nate per essere mostrate e che sembrano voler imprimere il sigillo del potere maschile, individuale e di gruppo”.
Figli violenti, sempre più famiglie chiedono aiuto
Il 47 per cento degli studenti nella fascia d’età 15-19 anni ha dichiarato di aver subito episodi di cyberbullismo, un dato in crescita rispetto al 31 per cento del 2018. Anche in questo caso, a essere più colpite sono le ragazze. A riferirlo l’ultima relazione annuale al parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze: la differenza percentuale più alta si riscontra tra 15enni, con un gap tra maschi e femmine del 10,4 per cento.
Tra quasi 3.500 adolescenti, il 47,7 per cento ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo o cyberbullismo
Un sondaggio condotto da Terre des hommes e Scuolazoo ha messo in luce che, “tra quasi 3.500 adolescenti, il 47,7 per cento dei quali ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo o cyberbullismo, percentuale che supera il 51 per cento nelle ragazze”.
“Se vogliamo invertire la rotta – continua Ferrara – serve costruire una risposta organica, sistemica e diffusa”. Per questo motivo, Terre des hommes ha presentato alcune proposte contro la violenza online per proteggere i minori.
Tra di esse, la possibilità di segnalazione immediata e di rimozione di materiali illeciti, l’effettiva perseguibilità dell’autore del reato, che si chiarisca la giurisdizione. Infine, che il Paese si doti “di uno strumento agile e qualificato in grado di intervenire tempestivamente per proteggere il minore da pericoli e forme di violenza. L'istituzione di un garante dei diritti degli utenti della rete e di protezione dei minorenni va in questa direzione.
Revenge porn, non è una vendetta, è violenza. E non è colpa tua
"Ci sono degli ambiti in cui si può fare molto – continua Garlatti a lavialibera –. Uno di questi è lo sport: sensibilizzare gli allenatori all'ascolto delle richieste di ragazzi e ragazze. Possono trasmettere valori che scardinano non solo possibili situazioni di abuso nel futuro, ma anche aiutare chi ha situazioni di difficoltà a casa e non riesce a denunciarli, come nel caso dei maltrattamenti familiari". Secondo la garante, "questo è l'unico modo per spezzare la catena della violenza e comprendere cosa si intenda con questa parola".
In questo processo, l'istituzione scolastica ha un ruolo importante. "Le comunità educanti formano una rete di protezione che deve servare ai più giovani per capire come comportarsi, chi essere, come non fare del male. Gli insegnanti sono pilastri della formazione".
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