1 gennaio 2023
Sarah Jeffe
545 pagine
20 euro
Minimum fax
Orari più lunghi del previsto, flessibilità, nessuna distinzione tra casa e ufficio, la realizzazione personale come unico grande obiettivo. Ma i lavoratori non ci stanno e non si sentono più sacrificabili in nome della riapertura delle aziende, in particolare dopo la pandemia. Ci si licenzia, si cercano luoghi in cui vivere in modo sano anche le relazioni, senza rinunciare al tempo di qualità in nome della produttività. Un cambio di priorità, in cui poter iniziare ad affrontare crisi politica, economica ed ecologica insieme. Nel libro si raccontano le storie di americanoi che hanno ritrovato nello sciopero il modo per rivendicare i propri diritti, per troppo tempo non rispettati. Una lotta contro i salari da fame.
Oltre il 13,2 per cento degli italiani si trova in condizioni di povertà nonostante abbia un lavoro: leggi i nostri approfondimenti sul numero "Povero lavoro"
Salvo Palazzolo
272 pagine
18 euro
Laterza
"Vogliono fare la super procura? E noi facciamo la super cosa". Roma, febbraio 1992: Salvatore Riina si rivolge così a Giuseppe Graviano e Matteo Messina Denaro, mentre pianificavano l'omicidio di Giovanni Falcone, all'epoca al ministero della Giustizia. A trent'anni dalle stragi, il libro ripercorre la vitta di Giuseppe e del fratello Filippo, capimafia del clan palermitano di Brancaccio, soffermandosi sulle tappe criminali e sul potere che hanno continuato a esercitare anche dopo essere stati arrestati nel 1994. Dalla denuncia di don Pino Puglisi fino agli ultimi interrogratori, si ricontruiscono i legami tra mafia, politica e apparati deviati dello Stato.
A trent’anni dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio, lavialibera propone a lettrici e lettori un numero speciale: una riflessione a più voci sugli anni che ci separano dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: scoprilo qui
Nicola Nurra
320 pagine
22 euro
Il Saggiatore
Il countdown per la Terra è iniziato e restano pochi anni per riuscire a contenere il riscaldamento globale. Nei primi mesi di pandemia le emissioni sono diminuite, ma l'illusione è durata poco e l'inquinamento ha ripreso la sua marcia, con miliardi di prodotti monouso che hanno invaso il pianeta. Il Plasticene è l'epoca in cui la plastica minaccia le altre specie, soffocando l'ambiente. Per il futuro le previsioni sono allarmanti, perché con lo scioglimento della calotta antartica il livello dei mari si innalzerebbe di 58 metri, segnando la fine dell'umanità.
Chiara Saraceno, David Benassi, Enrica Morlicchio
256 pagine
24 euro
Il Mulino
Lavoratori, minorenni e stranieri sono tra le fasce della popolazione più esposte al rischio di povertà. Un'analisi che, a partire dai primi anni Novanta, ripercorre le fasi di instabilità economica e sociale in Italia: dai primi lavoratori a essere licenziati, quei dipendenti con contratto a tempo determinato che rano più facilmente "scartabili", fino alla crisi finanziaria del 2008 e a quella dovuta alla pandemia. Due momenti storici che hanno peggiorato una situazione già compromessa, con le organizzazioni dei lavoratori, un tempo perno delle rivendicazioni dei diritti, che hanno faticato a intercettare i nuovi bisogni.
Esistono diverse tipi di povertà: la povertà materiale così come quella spirituale, la povertà educativa o quella digitale. Il concetto di fondo rimane lo stesso: scarsità, mancanza, deficit, qualcosa che dovrebbe esserci e che invece non c’è
Danilo Zagaria
224 pagine
16 euro
add editore
Il mondo su cui viviamo ha davvero bisogno di essere salvato? Partendo da un evento tragicomico – il viaggio per il mondo di circa 30mila animaletti di plastica, liberati da un container finito in acqua –, il libro riflette sulla sostenibilità di alcuni comportamenti umani, che mettono a rischio ecosistemi unici e sensibili anche a piccole variazioni. Su come l’innalzamento del livello del mare e lo sfruttamento di risorse come la sabbia stanno deteriorando gli habitat naturali. Serve una grande consapevolezza: le conseguenze dello sfruttamento a danno dell’ambiente renderanno impossibile la vita sulla Terra per gli esseri umani, mentre il pianeta si adatterà trovando un nuovo equilibrio. Comprendere l’interconnessione tra ambienti e specie è l’unico modo per scegliere stili e modelli sostenibili e sopravvivere.
Marzia Sabella
176 pagine
14 euro
Sellerio editore Palermo
"Non esiste una parola per descrivere una madre che ha perso un figlio". Serafina Battaglia, già vedova di suo marito Stefano, si ritrova a vegliare le foto dei suoi cari, entrambi "sparati" dalla mafia, che negli anni Sessanta non ha una definizione precisa, ma esiste e in quel territorio – Alcamo, in provincia di Trapani – si identifica nella famiglia Rimi. La donna ne conosce alleanze e tradimenti, visto che il retrobottega della sua torrefazione accoglie riunioni e scambi, ma dopo la morte del marito e del figlio, allontanata da tutti, decide di denunciare al magistrato Cesare Terranova – ucciso da Cosa nostra nel 1979 – e raccontare la sua storia in televisione, in un'intervista esclusiva rilasciata nel 1967 alla trasmissione Tv7. E quando il giornalista chiede a Serafina cosa pensi della mafia, lei risponde: "Questo ne penso, che fa schifo la mafia. Che ci sta a fare?".
Patrizia Luongo, Andrea Morniroli, Marco Rossi-Doria
160 pagine
15 euro
Donzelli
Coinvolgimento, crescita e inclusione: sono tre le chiavi per rendere il lavoro educativo e sociale capace di ricucire il Paese. Utile è anche cambiare prospettiva, uscendo dall'assistenzialismo e creando una comunità che sostenga, senza sentirsi appesantita dai più deboli. Il monito a trovare una strategia vincente può essere colto dagli addetti ai lavori e dai politici, affinché il settore della cura possa beneficiare dei fondi del Piano di ripresa e resilienza stanziati dall'Unione europea. Facendo leva su micro-modelli vincenti, gli autori provano a tracciare delle linee guida per arginare la povertà e appianare le disuguaglianze.
Tamar Pitch
144 pagine
14 euro
Edizioni Gruppo Abele
Se la sicurezza pubblica diventa privata, anche le minacce si individualizzano: si allontana dai propri confini – nazionali, ma anche cittadini o addirittura di quartiere – chiunque possa costituire un pericolo. Si regola la vita in base al codice pensale, in nome della "sicurezza" diventata perno di molte scelte politiche. Tutti sono vittime potenziali, da proteggere con sistemi di controllo sempre più severi. Una deriva che solleva alcuni dubbi, soprattutto quando a chiedere puiù sicurezza sono gruppi che si battono per i diritti, come quelli femministi: davvero le donne vorrebbero una "città della prevenzione", sterilizzata da ogni minaccia, anche potenziale? O forse preferirebbero luoghi da attraversare liberamente per ogni singola identità e oltre ogni pregiudizio?
Toni Mira
288 pagine
18 euro
San Paolo Edizioni
Dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, sembrava che l’Italia avesse perso la sua lotta contro la mafia. Ma lo sconforto per gli omicidi ha presto lasciato il posto alla volontà di riscatto dei familiari, delle istituzioni e della società civile. Le testimonianze di una comunità capace di rialzare la testa hanno proposto un modo diverso di vivere legalità e speranza. Raccolte in un unico libro, forniscono più punti di vista su quando è stato fatto, sui problemi affrontati e sulle diversità di approccio alla questione. L’autore indaga quel lavoro “vero e pulito” dell’antimafia, che va dalla magistratura alle parrocchie: una cultura in fermento che ha permesso di guardare alla realtà senza indifferenza e senza complicità, partendo anzitutto dalla scuola.
Luigi Casanova
192 pagine
15 euro
Altreconomia
Olimpiadi “a costo zero e sostenibili”: così viene descritta la manifestazione invernale più attesa dagli amanti dello sport, che nel 2026 si terrà in Italia. Le città di Milano e Cortina si sono aggiudicate la possibilità di attirare centinaia di migliaia di appassionati da tutto il mondo. Ma a quale prezzo? Il saggio affronta le sfide – economiche, politiche, socio-ambientali – di un evento che porta con sé molte contraddizioni: dalle grandi opere necessarie ad ospitare i giochi fino all’impatto sul paesaggio, con mega impianti costruiti appositamente per ospitare discipline praticate da qualche centinaio di atleti, con un cambiamento significativo dell’aspetto delle nostre montagne. Il rischio è che anche i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza vengano utilizzati per costruire nuove strutture di questo genere in Veneto, Trentino-Alto Adige e Lombardia. Non tutto è perduto. L’alternativa esiste: rendere la kermesse sostenibile e a prova di crisi climatica si può, rimettendo al centro una gestione etica della montagna.
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