Lavialibera | copertina povero lavoro
2022 - numero 15

Povero lavoro

Lavorare non garantisce più una vita dignitosa, fatta di sicurezze economiche e conciliabile con le proprie aspirazioni. Oltre il 13,2 per cento degli italiani si trova in condizioni di povertà nonostante abbia un impiego. E così, per un motivo o un altro, sembrano crescere le dimissioni volontarie di persone che lasciano il loro posto per ricercare una vita migliore.

Nel dossier de lavialibera n°15, Povero lavoro, si spiega il fenomeno dei working poor, ovvero di chi rimane povero nonostante riceva un qualche stipendio, e come funziona il dumping salariale, cioè la moltiplicazione di contratti particolarmente vantaggiosi per i datori di lavoro, che permettono di retribuire meno i dipendenti a parità di mansione.

L’inquadramento contrattuale dei rider è una materia dibattuta anche all’interno del mondo dei ciclofattorini, divisi tra chi vuole la subordinazione e chi no. Si tratta peraltro di un modello di organizzazione e di controllo che si sta espandendo ad altri ambiti, con preoccupazione anche per il ministero del Lavoro, retto da Andrea Orlando. La psicologa Agnese Donati spiega i nuovi malesseri da lavoro provocati dalla società della performance – tra cui il celebre burnout – cui è sempre più complicato sottrarsi senza provare isolamento e vergogna. A proposito di salute: in Italia ogni minuto c’è un incidente sul luogo di lavoro e in media muoiono tre persone ogni giorno. 

Nella sezione dedicata alle storie, ascoltiamo la voce del giovane pentito della ‘ndrangheta Domenico Agresta, che racconta il percorso di allontanamento dalla sua famiglia, proseguiamo con un dettagliato approfondimento sul presunto analfabetismo funzionale delle nuove generazioni e, infine, concludiamo con una panoramica sui nuovi e vecchi legami economici e diplomatici tra Cina e Africa.

Con l’infografica di questo numero, analizziamo gli affari dell’industria italiana delle armi con gli Stati autocratici. Fabio Cantelli Anibaldi scrive una lettera aperta a Fedez ragionando degli effetti di condividere pubblicamente una grave malattia. Fausto Desalu, velocista vincitore della medaglio d’oro alle Olimpiadi di Tokyo, si racconta infine in un’intervista a Lucilla Andreucci.

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