2023 - numero 21

Scuola Made in Italy

Sebbene gli esami siano terminati e le scuole chiuse, con questo nuovo numero “Scuola made in Italy”, ci siamo messi al lavoro per capire dove stia andando l’istruzione pubblica italiana.

Partiamo dal Pnrr, che prevede un grosso stanziamento per l’istruzione, dagli asili nidi alle università. Pedagogisti ed esperti, come Andrea Marchesi e Maria Chiara Acciarini spiegano che da almeno trent'anni il nostro Paese non esprime un'idea chiara sulla funzione della scuola pubblica, e quindi investire molti fondi sul mero acquisto di beni tecnologici, come previsto dal piano Scuola 4.0, rischia di non risolvere nessuno dei veri problemi vissuti dagli istituti: la crisi della relazione tra adolescenti e tra adolescenti e docenti, il disagio di giovani e famiglie, la possibilità per i docenti di formare cittadini e non lavoratori, l'abbandono scolastico, la riproduzione di scuole e alunni di serie A e di serie B.

Di fronte a tutto questo il ministro Giuseppe Valditara propone la ricetta delle due "elle", libertà (intesa come autonomia da tutto e da tutti) e lavoro, mentre in parlamento si discute di come aumentare le pene per punire gli allievi che aggrediscono i professori e a irrigidire la disciplina scolastica.

Anche la classe insegnante precaria non se la passa bene. Come spiega Christian Raimo, la riforma in arrivo, rimandata di settimana in settimana, prevede un percorso per l'abilitazione tutt'altro che economico, e che finirà per moltiplicare il mercato dei crediti formativi già oggi affidati a enti e università telematiche, più votati al guadagno che alla qualità della formazione.

Altri due insegnanti d’eccezione, Franco Lorenzoni e Matteo Saudino, raccontano qual è secondo loro il “prof” ideale e quale rapporto dovrebbe avere con la classe. Mentre alcuni progetti come Liberi di crescere, dimostrano che è possibile trovare nell'ascolto una strada contro la sofferenza dei minori e la dispersione scolastica.

L’intelligenza artificiale, una risorsa o un rischio? Due esperti, Antonio Casilli e Francesca Rossi, ci mettono in guardia sulle nuove tecnologie. E, a proposito di cervelli "accesi", la nuova infografica richiama l'attenzione sul consumo – in crescita – degli energy drink, specialmente tra i più giovani: una manna per il mercato di questi prodotti.

Nella quarta sezione del giornale ci occupiamo di ambiente. A differenza di altri tre tribunali, a Reggio Emilia non è mai partito un processo contro Stephan Schmidheiny, ex proprietario dell’Eternit, fabbrica che a Rubiera, con la diffusione dell’amianto, avrebbe provocato 52 morti. Mentre in diverse città, quest’anno, le amministrazioni hanno deciso il taglio repentino di migliaia di alberi nonostante le proteste dei cittadini.

Nelle graphic story realizzate dalla Scuola Comics di Torino, la storia del pentito Domenico Agresta jr. Nella sezione Culturama, il modello di innovazione musicale di Ivreatronic, nato nella città dell’Olivetti, per mano di quattro giovani artisti.

In questo numero

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