Una scorta di buona informazione da mettere in valigia!

Per affrontare al meglio l'estate, ti proponiamo una selezione di letture che ti faranno compagnia, al mare o in montagna.

Anticorpi sotto l'ombrellone

I consigli della redazione

Gli articoli più letti


(Dan Dumitriu/Unsplash)
(Dan Dumitriu/Unsplash)

Anticorpi sotto l'ombrellone

In spiaggia, al tavolino di un bar, a passeggio nel centro di un borgo pittoresco, con in mano il tuo gelato preferito. Durante le ferie, nei momenti più disparati, si può essere raggiunti da frammenti di discorsi di famigliari, amici o perfetti sconosciuti. Frasi ascoltate per caso o conversazioni casuali che purtroppo spesso sono piene di luoghi comuni o ipocrisie molto diffuse. Abbiamo provato a immaginarne alcuni e a fornirti delle letture anticorpo.

“Il ponte sullo Stretto è la più grande operazione antimafia dal dopoguerra”

Ma non è proprio così. Ecco perché...

Matteo Salvini vuole sconfiggere così la criminalità mafiosa. Lo ha detto nel corso di un attacco a don Luigi Ciotti. Eppure il ministro ha voluto riformare il codice degli appalti con un aumento degli affidamenti diretti, senza gara e con minor controlli, e con la liberalizzazione dei subappalti a cascata, provvedimento che – scrive Alberto Vannucci - rischia di incrementare il malaffare. A questo si aggiunge l’operato del ministro della Giustizia Carlo Nordio il quale, con la sua volontà di ridurre le intercettazioni ed eliminare alcuni reati quali l’abuso d’ufficio o il traffico di influenze, appare impegnato a smontare gli strumenti della lotta alla criminalità dei potenti (a cui abbiamo dedicato uno degli ultimi numeri). I parlamentari sono stati però messi in guardia dal procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo sui rischi di un indebolimento delle norme antimafia e dei controlli sulle opere previste dal Pnrr.

“Il reddito di cittadinanza è per scansafatiche”

Ma non è proprio così. Ecco perché...

Il lavoro ti può portare ovunque, il reddito di cittadinanza ti lascia dove sei”, ha detto la premier Giorgia Meloni in una puntata della sua celebre rubrica social: gli appunti di Giorgia. La verità è che anche il lavoro spesso ti lascia dove sei, come abbiamo documentato nel dossier Povero lavoro. I salari degli italiani sono tra i più bassi d’Europa, in calo del 3% negli ultimi 30 anni, a fronte di quelli francesi e tedeschi che si sono adeguati all’inflazione crescendo del 30%. Sono decine i contratti al ribasso che le imprese adottano per pagare meno i lavoratori, come sanno i rider e gli operatori della logistica, ma anche i giornalisti, diventati proletari. Questo perché non esiste una legge che permetta di stabilire contratti collettivi standard, né un salario minimo. Le dimissioni sono una forma di resistenza individuale, dice la sociologa Francesca Coin. Il reddito di cittadinanza, quindi, non disincentiva al lavoro. Lo sfruttamento disincentiva al lavoro. Ah, volete sapere la percentuale delle truffe sul reddito di cittadinanza? 0,8 delle cifre erogate, ha detto Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps. 

“Quelli che arrivano dall’Africa non sono veri profughi”

Ma non è proprio così. Ecco perché...

Secondo la destra esistono "veri profughi", che scappano da guerre “vere”, e "falsi profughi", meno meritevoli di essere aiutati e accolti. Nel numero Tutti veri profughi abbiamo evidenziato come l’argomento sia utilizzato “senza vergogna” in una “campagna elettorale permanente”. Eppure, la cronaca di queste ore, con il golpe in Niger, racconta una realtà diversa. Così come la storia del Congo, invaso al pari dell’Ucraina. Non solo. Da decenni il Sud del mondo subisce i danni delle attività estrattive delle compagnie occidentali e della crisi climatica. Eppure i cosiddetti migranti economici, che scappano da questi disastri, vengono respinti alle frontiere. Inoltre, gli scenari internazionali insegnano che guerre, fame, e crisi climatica sono connesse: non esistono, quindi, falsi profughi. È il momento di cambiare le definizioni che decidono chi ha diritto di essere accolto e chi no. Anche perché proprio la guerra in Ucraina ci ha insegnato che un’altra accoglienza è possibile.

“I giovani di oggi hanno tutto”

Ma non è proprio così. Ecco perché...

La società della performance li spinge a essere sempre al massimo: a scuola, in famiglia, nello sport, sui social. Così i giovani nascondono il disagio per non deludere le aspettative. A volte basta un energy drink, anche se non si conoscono tutti gli effetti. In altre occasioni si prendono antidepressivi e ansiolitici: nel 2021 in Italia 270mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni hanno assunto almeno una volta nella vita psicofarmaci per cui non è richiesta la prescrizione. Non va meglio per quanto riguarda l’alcool: per 15mila adolescenti ubriacarsi è un’abitudine che si ripete almeno una volta al mese. Questi consumi, che sono un grido d’allarme spesso inascoltato, provocano conseguenze sulla salute mentale. Alcuni esempi? Nel corso del 2022 Telefono amico  ha ricevuto 4mila chiamate di under 26. Uno studente su quattro non va più in classe a causa della pandemia. Alcuni decidono di ritirarsi dal mondo, come i 54mila giovani che in Italia si definiscono hikikomori. Come reagire? Nella nostra rubrica Generazione Z, proviamo ad ascoltare direttamente la loro voce. Forse, basterebbe solo imparare a fallire, per diventare grandi.

“D’estate ha sempre fatto caldo” 

Ma non è proprio così. Ecco perché...

“L’era del riscaldamento globale è finita – ha annunciato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres il 27 luglio – è arrivata quella dell’ebollizione”. Parole che arrivano in un’estate travolta da opposti eventi estremi. Il caldo torrido e la siccità degli ultimi anni hanno scatenato corse all’approvvigionamento d’acqua in pianura Padana, mentre lo stress idrico ha portato alla morte di migliaia di alberi. Mancano risposte politiche adeguate. “Più che misure tampone, serve fermare le emissioni di gas serra”, raccomanda Antonello Pasini, fisico climatologo del Cnr. Le piogge sempre più violente, come quelle che hanno colpito l’Emilia Romagna, sono il risultato di disastri umani, più che naturali, e del cattivo uso del suolo. Il governo Meloni e la destra continuano però a criminalizzare gli attivisti ambientali. Una repressione che avviene in tutta Europa e che in Francia ha provocato lo scioglimento del collettivo Soulèvements de la terre. “Servono istituzioni meno populiste e giudici più coraggiosi”,  ha detto Michel Forst, relatore Onu sui difensori dell’ambiente.


(Toa Heftiba/Unsplash)
(Toa Heftiba/Unsplash)

Segnalazioni

Durante la pausa estiva abbiamo più tempo per leggere, ascoltare un podcast, guardare un film o una serie tv. La redazione de lavialibera prova a darvi qualche consiglio, tra le cose che ci sono piaciute o quelle a cui dedicheremo il nostro tempo estivo.

Elena Ciccarello

La felicità è ancora possibile? E cosa vuol dire essere felici? Proverò a pensarci nei prossimi giorni leggendo Disertate, ultimo libro di Franco Berardi “Bifo” pubblicato dall’editore Timeo. “Mappa dell’abisso, ma anche di una possibile via di fuga”, che presenta la diserzione come il solo comportamento “eticamente accettabile e strategicamente razionale”. “Questo è quel che prevedo se immagino il prossimo futuro: una tendenza inarrestabile verso l’estraneità, l’abbandono di una società che non ha più nulla di umano”, scrive Bifo. Nel libro, un capitolo è dedicato a una breve storia della felicità. Anche per questo che ve ne consiglio la lettura: prendiamoci del tempo per capire se siamo ancora in grado di essere felici.

Andrea Giambartolomei

Nella pausa delle prossime settimane vorrei leggere un libro su cui meditavo da un po’. È Patria dello scrittore spagnolo Ferdinando Aramburu. Nel libro, ambientato nei paesi baschi spagnoli, si narrano le storie di due famiglie, quella di un terrorista dell'Eta (gruppo indipendentista) e quella di una vittima dell'Eta, delle loro omertà e del tentativo di riconciliazione e perdono all’interno di una comunità lacerata da violenza e dolore. Il romanzo di Aramburu, pubblicato nel 2016, è stato uno dei successi letterari degli ultimi anni (ed è consigliatissimo dagli amici librai del centro commensale Binaria di Torino).

Marco Panzarella 

Quest’estate consiglio la visione (in streaming su Netflix) del film Mixed by Erry, diretto dal regista Sydney Sibilia. La pellicola racconta la vera storia di Enrico Frattasio e dei suoi fratelli, che negli anni Ottanta, al quartiere Forcella di Napoli, crearono un impero vendendo musicassette contraffatte. Enrico, che fin da bambino è appassionato di musica, sogna un futuro da dj, ma accantona l’idea quando capisce che è possibile guadagnare con la duplicazione delle cassette. I Frattasio ne venderanno a milioni, fino a quando le prime azioni di contrasto alla pirateria metteranno fine al loro commercio. 

Rosita Rijtano 

D’amore e ombra (Feltrinelli) della scrittrice cilena Isabel Allende è stato uno dei romanzi che mi hanno fatta innamorare del giornalismo. Ines, così diversa dalla madre, è una giovane donna che trova nel lavoro da reporter la sua libertà, “mettendo l’anima in tutto”. La si vede sul punto di adottare un bambino quando realizza un’inchiesta sugli orfani o di lanciarsi da un aereo seguendo dei paracadutisti, fino a intercettare una storia più grande di lei nel Cile piagato dalla dittatura di Pinochet. La madre si oppone. La domestica, Rosa, la supporta: “Meglio lasciarla in pace, signora. La cicala canta per una sola estate. E Irene non avrà una vita lunga, glielo si legge negli occhi smarriti”. L’ho letto tanti anni fa, lo rileggerò quest’estate, lo consiglio. 

Natalie Sclippa

Il libro che propongo sembra un consiglio fuori stagione, ma solo in apparenza: Primavera ambientale di Ferdinando Cotugno, pubblicato dalla casa editrice Il margine, ha tutti gli ingredienti per riflettere, ridare speranza e cercare soluzioni alla crisi climatica che, da semplice comparsa sullo sfondo, ora è protagonista. Così, proprio la primavera ambientale diventa "ribellione radicale, calma, ragionevole, in grado di allargarsi e di connettere mondi diversi" per riscrivere il presente e dare una possibilità alla vita futura sul nostro pianeta. Un modo per smettere di essere colonizzatori della Terra e tornare a esserne abitanti: una rivoluzione contro l'estinzione.

Paolo Valenti

Quest’estate rivedrò (e consiglio di vedere) The Spy, miniserie di sei puntate prodotta da Netflix e uscita nel 2019. Racconta la storia (vera) di Eli Cohen, agente del Mossad che negli anni ‘60 riuscì a infiltrarsi nelle più alte sfere del regime siriano, passando informazioni sensibili al governo israeliano. Non solo una storia di spionaggio: c’è la lacerazione interiore di un uomo costretto a dimenticare se stesso per entrare in una nuova pelle, la paura della morte, il dilemma tra amori umani e amore per la patria, uno scorcio su un Medio Oriente in pieno fermento. Nota di merito a Sacha Baron Cohen per l’interpretazione magistrale.


(Paolo Rosa/Unsplash)
(Paolo Rosa/Unsplash)

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